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17 agosto 2014

Tiziano Terzani: biografia e frasi indimenticabili per raccontare la vita come viaggio

Un viaggiatore instancabile, un giornalista, un rivoluzionario, un padre. Il profilo di un uomo dalla vita incredibile

Terzani tiziano

Tiziano Terzani, non è stato solo giornalista e scrittore, ma anche profondo conoscitore dell’uomo. Un viaggiatore dell’anima e non solo dei continenti

In Dentro di noi si legge: “L’unico vero maestro non è in nessuna foresta, in nessuna capanna, in nessuna caverna di ghiaccio dell’Himalaya. È dentro di noi!”.

Scrittore unico e capace è riuscito con le sue opere a ottenere una grande risonanza nel mondo culturale italiano e mondiale. Nato a Firenze il 14 settembre 1938, si laurea con lode in Giurisprudenza nel 1962 presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, frequentata grazie a una borsa di studio. Tre anni dopo viene inviato in Giappone dall’azienda Olivetti, per cui lavorava in quegli anni, per tenere alcuni corsi aziendali. Sarà solo il primo di numerosi viaggi.

Consegue un Master in Affari Internazionali alla Columbia University di New York, seguendo corsi di storia e lingua cinese. Dai primi anni ’70 diventa corrispondente in Asia per il settimanale tedesco Der Spiegel. Esce nel 1973 il suo primo libro Pelle di Leopardo, dedicato alla guerra in Vietnam.

Nel 1975 è uno dei pochissimi giornalisti che resta a Saigon, Vietnam, assistendo alla presa di potere da parte dei comunisti. Sulla base di questa esperienza scriverà Giai Phong! La liberazione di Saigon, tradotto in varie lingue.

Nel 1979, dopo quattro anni passati a Hong Kong, si trasferisce con la famiglia a Pechino. Per meglio comprendere la realtà cinese viaggia in lungo e in largo per il paese, anche in zone solitamente chiuse agli stranieri, facendo frequentare ai propri figli la scuola pubblica cinese.

Il suo libro successivo è Holocaust in Kambodsch del 1981, in cui racconta il suo viaggio in Cambogia, a Phnom Penh, dopo l’intervento vietnamita nel paese.

Viene a metà degli anni ’80 espulso dalla Cina per “attività controrivoluzionarie”, a seguito dell'”esilio” racconta il suo dissenso in La porta proibita. L’anno dopo è di base a Hong Kong, in seguito si trasferisce a Tokyo dove rimane fino agli inizio del ’90.

Durante tutto questo periodo, collabora con diversi quotidiani e riviste italiane  quali La Repubblica, L’Espresso, Alisei e con la radio e TV svizzera in lingua italiana assieme a Leandro Manfrini.

Al crollo dell’impero sovietico pubblica Buonanotte, Signor Lenin (1992) che viene selezionato per il Thomas Cook Award, il prestigioso premio inglese dedicato alla letteratura di viaggio.

Nel 1994 si stabilisce in India, paese che lo accoglierà per molti anni, assieme alla famiglia. L’anno dopo pubblica Un indovino mi disse, cronaca di corrispondente in Asia che per un anno ha vissuto senza mai prendere aerei: questo lavoro diventa un vero e proprio best seller. A quest’ultimo fa seguito il libro In Asia (1998), a metà tra reportage e racconto autobiografico.

Nel 2002 pubblica Lettere contro la guerra, in cui discute sull’intervento militare degli Stati Uniti in Afghanistan e sul terrorismo, che causerà un profondo attrito con l’amica di vecchia data, la scrittrice Oriana Fallaci. Il libro, per i suoi contenuti decisamente forti, venne rifiutato da tutti gli editori di lingua anglosassone.

Inizia poi un “pellegrinaggio” che lo porta a intervenire in diverse scuole e incontri pubblici, appoggiando Gino Strada, fondatore di Emergency, nella causa Fuori l’Italia dalla guerra.

Nel 2004 esce Un altro giro di giostra, viaggio nel bene e nel male del nostro tempo, alla ricerca di una cura contro il cancro di cui Terzani è affetto dal 2002. Scrive del suo modo di reagire alla malattia, cioè non fermarsi e continuare a viaggiare per il mondo e osservare con lo stesso spirito giornalistico e gioviale di sempre, e anche delle tecniche della più moderna medicina occidentale e delle medicine alternative.

Si tratta del viaggio più difficile da lui affrontato, alla ricerca di una pace interiore che lo porterà ad accettare in maniera serena la morte. Muore a Orsigna, Pistoia, nel luglio dello stesso anno.

Solo nel 2006 il figlio Fosco pubblicherà una lunga intervista al padre intitolata La fine è il mio inizio, da cui è stato tratto un film con Elio Germano, e un’altra opera postuma Fantasmi – Dispacci dalla Cambogia, pubblicata, però, nel 2008.

Tiziano Terzani è stato un viaggiatore instancabile che ci ha insegnato a essere più saggi.

“Ho scoperto prestissimo che i migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo, senza chiedere nulla” .

 

 




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