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10 maggio 2015

Autoritratti famosi: il selfie prima del selfie

Non solo macchina fotografica e smartphone, ma anche pittura. Scopriamo insieme i selfie più famosi del mondo dell'arte

Frida_Kahlo_(autoritratto)

Il selfie (scatto allo specchio) è la versione moderna dell’autoritratto, un punto fermo della storia dell’arte e della fotografia. La versione “antica” del selfie è costituita dunque dai quadri fatti da pittori che si auto ritraevano.

Di seguito The Mood Post ve ne cita alcuni tra i più famosi, anche se ricordiamo che il ritrarsi nelle proprie opere era ed è molto più comune di quanto si possa pensare (mai al pari dei selfie da smartphone, ovviamente, ma questa è tutta un’altra storia).

L’Autoritratto nello studio (1790-1795) di Francisco de Goya, è uno dei più famosi. Il pittore spagnolo non era estraneo alla ritrattistica. In realtà, quando non dipingeva corride, ragazzi che giocavano ai soldati, signore sulle altalene, la Sacra Famiglia e ritratti di personaggi importanti, era occupato a guardare a se stesso. La maggior parte dei grandi artisti ha una litania di autoritratti che, prima dell’era di selfie e altre forme di fotografia digitale istantanea, erano un modo di catturare il processo di invecchiamento, la maturazione dell’artista in un abito glorioso. Ci sono voluti cinque anni per completare l’opera.

Young Woman Drawing (1801) di Marie-Denise Villers è pensato per essere un autoritratto. Dietro ogni uomo c’è una grande donna, e qualche volta lei è la forza creativa in questione. L’opera è stata esposta al Salon del 1801, e mostra la giovane donna che intensamente guarda lo spettatore durante una pausa momentanea dal suo lavoro. Vestita con un abito bianco che scorre e nastro rosa intorno alla vita, è il modo in cui l’artista vede se stessa. L’autoritratto richiede tempo, si tratta di un lungo studio tranquillo di sé e, a differenza del selfie, non cattura un preciso momento ma il succo di un’evoluzione personale che si vuole imprimere nell’opera.

Senza titolo (Autoritratto con la macchina fotografica) (1930) di Man Ray è l’opera con cui il dadaista e surrealista Emmanuel Radnitzky, noto per le sue immagini d’avanguardia, si autoritrae. L’artista è noto anche per le fotografie a personaggi famosi come Catherine Deneuve, Helen Tamiris e Picasso. Gli autoritratti di Man Ray, come quelli del suo contemporaneo Marcel Duchamp, esplorano la costruzione dell’identità.

Fulang Chang e io (1937) di Frida Kahlo, in ultimo ma non per importanza, è impossibile da non citare in un articolo che parla di autoritratti. Frida è presente infatti in ogni sua opera e ha fatto di questa pratica un’arte. In quest’opera si ritrae assieme alla sua scimmietta, il suo sguardo scivola di lato, non cattura direttamente l’occhio dello spettatore. Al giorno d’oggi Frida sarebbe perfetta anche per un selfie da smartphone col suo animale domestico.

 




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