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15 dicembre 2014

Il romantico fascino della guepiere

La regina indiscussa della biancheria sexy

guepiere

La guêpière discende in linea diretta dal bustino e dal corsetto, che in origine servivano a modellare la figura con dure stecche di legno o ossi di balena, veri “strumenti di tortura” nel XVIII e XIX secolo. Il bustino evidenziava il seno e assottigliava la vita con finalità estetiche e poco sexy. Era in realtà la loro azione modellante che rendeva le donne desiderabili secondo i canoni dell’epoca. Solo nel ‘900 si passò a un concetto di biancheria intima che servisse a stuzzicare la fantasia e nacque, nel 1945 e per mano di Marcel Rochas, la guêpière. La parola deriva da “guepe” (“vespa”, proprio perché grazie ad essa si otteneva un vitino da vespa), ma la novità è che la donna ormai si è emancipata e deve mantenre la forma fisica senza bisogno di torture o aiuti. La lingerie andava indossata sopra un bel corpo e non il contrario.

La condanna dell’opinione pubblica fu quasi immediata: la guepiere venne bollata come oggetto di perdizione demoniaca, ma questo la rese ancora più desiderabile, sexy e romantica, anche perché rispetto alla biancheria precedente non aveva terribili stecche ed era equipaggiata di un comodo reggicalze cucito.

Da allora la guepiere è rimasta la biancheria intima più erotica per gli uomini. Piace anche perché ha un sapore vintage romantico che ricorda il secolo scorso, i film di Marlene Dietrich e le parole incendiarie di D’Annunzio. Per giungere più vicini basta pensare agli spogliarelli del cinema, come quello mitico immortalato nel film Ieri, Oggi e Domani dove Mastroianni addirittura ulula di fronte a una Sofia Loren esplosiva in reggicalze e guepiere.




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